15 aprile 2001 LETTERA APERTA SI SINDACI DEL MANDAMENTO
A 32 anni di distanza non cambiano nè i problemi, nè le aspirazioni... Questa è la letera che la Contea di Bormio ha pubblicato il 15 gennaio 1968 e che riproponiamo integralmente
Pensando di fare una cosa se non gradita almeno accettabile, ci permettiamo di indirizzare dalle nostre colonne un lettera aperta ai nostri Sindaci, cioè ai cinque Sindaci della "Contea di Bormio". Abbiamo usato la parola accettabile non perchè pensiamo che i primi cittadini che interpelliamo trovino difficoltà o non trovino tempo per risponderci me perchè ci rendiamo conto di rasentare... l'irriverenza. Per conseguire qualcosa di utile alla propria comunità ci si può consentire anche qualche licenza, licenza che speriamo ci sia comunque scusata. Avremmo voluto inviare una lettera augurale, tutta in clima di festa, col pungitopo sulla busta per cacciare tutti gli acciacchi e le preoccupazioni che ogni anno - per quanto nato sotto i migliori segni - generalmente riserva. Ma una lettera augurale è rimasta anche questa, perchè in effetti vuole essere di utilità ai nostri cittadini.         Abbiamo saputo che i nostri Sindaci o almeno alcuni, hanno sempre considerato favorevolmente la possibilità della istituzione di un Consorzio dei Comuni o di un Consiglio di Valle, sull'esempio dei risultati ottenuti da gruppi organizzati di questo genere. Noi avremmo magari voluto anche solo per esuberanza voler fare qualche ricerca sulle possibilità e sugli effetti di simili istituzioni, ma ci siamo fermati alla considerazione che avremmo ignorato quello che i nostri Sindaci hanno tentato, hanno osservato, hanno sperimentato e soprattutto pensano si possa attuare.           Dal prossimo numero il nostro giornale è a disposizione dei Sindaci, che potranno, meglio di chiunque altro, dare un quadro della situazione, in modo da trarre dalla stessa, se possibile, anche immediato beneficio. A rivolgere questa domanda non ci spinge di sicuro il desiderio di vedere aumentare gli organi di direzione della nostra comunità. Riguardo a questa attuazione non è facile essere ottimisti, ma dato che per qualcosa di importante è d'obbligo tentare, confessiamo di avere un realistico ottimismo. Alcuni fatti esteriori confortano la nostra tesi... Le Amministrazioni Comunali si trovano in un periodo di calma che consente un dialogo costruttivo. L'orientamento politico dei Comuni non divide ma unisce e almeno sulla carta dovrebbe rappresentare un fattore positivo. Le Valli sono sempre rimaste vicino a Bormio e dato che si è a contatto di gomito si sa che è preferibile non mettersi i gomiti negli occhi o tenersi troppo a rispettosa distanza. Anche solo per inserirsi nella nostra migliore tradizione bisogna ricordarsi di essere vicini. Avremo veramente piacere di conoscere la opinione dei nostri Sindaci sulla possibilità di una collaborazione tra Comuni che sotto alcuni punti di vista si attua, ma anche per molti altri è piuttosto latente.        I problemi che ai più paiono intercomunali in realtà investono e condizionano tutta la zona. I problemi quindi ci devono unire e non dividere come è capitato qualche volta in passato. Il traforo dello Stelvio, il termalismo, gli impianti di risalita, l'ospedale, le comunicazioni, la scuola media superiore, la scuola professionale, il Parco Nazionale, e le acque pensiamo che siano ritenuti anche dai nostri Sindaci i motivi determinanti per cercare una unione organizzata di sforzi.
[ConteaRivista] - [Anno X] - [numero01]